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L’evoluzione della propria pratica personale

La pratica yoga

L’evoluzione della propria pratica personale

La capacità di trasformare la propria pratica parte dal saper ascoltare ogni giorno il cambiamento che il nostro corpo attua incessantemente.
Incontrando le Asana sperimentiamo con sottile attenzione quale è il modo migliore per rendere sempre la pratica un momento di sviluppo e accetazione del dialogo col nostro corpo.
Ogni risveglio ci donerà un ADHO MUKHA diversoo e starà in noi sentire come cambiare l’approccio muscolare ed energetico.
Se oggi Trikonasana mi dice di lavorare più alto per non stressare l’interno coscia che chiede più delicatezza, usando dei supporti e i miei fianchi si allineeranno con più fermezza e questo diventerà un dialogo ottimale per il mio stato emotivo, stimolandomi a trovare ” nuovi dettagli” e una diversa Asana.

Se oggi Sirsasana mi da sensazione di pesantezza e rigidita al collo troverò un alternativa per lavorare sulla posizione capovolta con uno stimolo muscolare differrente.
Cercheremo comunque di rispettare le contratture e le resistenze presenti.
Esempio: Virabhadrasana II è ottima per rinforzare tante parti del corpo, come le gambe, la schiena, le spalle e le braccia. Inoltre è anche un ottimo asana per migliorare l’equilibrio del corpo, ma se la manteniamo troppo a lungo per quella che è la tonicità del nostro corpo in quel momento potrà diventare fonte di rigidità e tensione muscolare. Mentre se con la giusta gradualità troviamo l’inclinazione ideale della gamba flessa e la giusta forza sulla gamba dietro, sarà fonte di grande vitalità..

Invece nelle posizioni di maggior distensione tipo  Parivritti Paschimottanasana, si  cercherà di percepire  quanto  la flessibilità  del nostro corpo,  in quel momento, può permetterci  di sviluppare estensione e distensione  sernza  creare stiramenti eccessivi. Lo stiramento  è piuttosto frequente in ambito sportivo ed è causato dall’eccessivo allungamento subito dalle fibre muscolari in modo incontrollato. Nello Yoga la nostra capacità  di graduare l’allungamento ci proteggerà  da tale rischio.

Ma la vera evoluzione è sempre quella che avviene a livello mentale con un sempre maggior equilibrio a prescindere dalla prestazione fisica.
Questo aspetto è vissuto da ogni praticante ad ogni livello e si manifesta con la sensazione di libertà che si crea quando il rapporto mente corpo diventa armonico e appunto libero dalle resistenze figlie della mente e delle sue convinzioni.
Lo yoga ha a che fare con il corpo, la mente e le emozioni, perciò ogni asana evolverà dentro di
noi se questi 3 elemneti continueranno insieme a crescere verso uno stato di equlibrio percepito interiormente e non idealmente.
NON POSSIAMO CONVINCERCI CHE LA NOSTRA PRATICA SIA QUELLA GIUSTA POSSIAMO SOLO SENTIRLO

Grazie
Fulvio