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Asana intelligente

Il Jyotim

Asana intelligente

Asana la nostra passione, il nostro impegno iniziale, si solleva a livello di assorbimento totale tramite la concentrazione e osservazione dettagliata della stessa. Tale pratica porta all’umiltà, senza la quale è impossibile penetrare nei livelli sottili. L’asana è perfetta stabilità del corpo, costanza dell’intelligenza e buona disposizione dello spirito.

Come si può eseguire l’asana? Una asana dovrebbe essere eseguita con una sensazione di stabilità, fermezza e resistenza nel corpo, buona disposizione dell’intelligenza della mente e consapevolezza e piacere dell’intelligenza del cuore. Ciascuna asana dovrebbe essere capita, praticata e sperimentata, in modo tale che la sua esecuzione dovrebbe arricchire e illuminare. Si esige il più alto grado di attenzione per la perfezione, tale disciplina e tale attenzione devono essere applicate alla pratica di ogni asana, per penetrare fin alle più remote profondità del corpo, per avvicinarsi alla perfezione dello stesso corpo. Quando riusciremo a raggiungerla? … forse mai. Poiché la perfezione e qualcosa di impossibile, tuttavia e necessario desiderarla, perché tale aspirazione risveglia le qualità e le virtù che esistono in potenza in ognuno di noi.

Alcuni ritengono che qualsiasi posizione confortevole vada bene, ma se fosse così, avremmo asana per il piacere, non per arricchire e illuminare. Persino l’asana per la meditazione deve essere curata nelle fibre, nelle cellule, nelle giunte in cooperazione con la mente. Se le asana non sono eseguite in questo modo diventano stagnanti e il praticante diviene un uomo malato anziché uno Yogi.

Di solito la mente è più vicina al corpo e agli organi di azione e di percezione che all’anima. Ma man mano che le asana si affinano, diventiamo automaticamente meditativi perché l’intelligenza è fatta per penetrare verso il centro dell’essere.

Ciascuna asana ha 4 funzioni da adempiere: volitiva, cognitiva, intellettuale e spirituale.

L’azione volitiva è lo sforzo degli organi di azione. L’azione cognitiva è la percezione dei risultati dell’azione. Quando le due sono fuse insieme la facoltà discriminante della mente agisce per guidare gli organi di azione e di percezione a eseguire gli asana più correttamente; si fa esperienza del flusso ritmico dell’energia e della consapevolezza uniformemente e senza interruzione, in maniera centripeta e centrifuga attraverso i canali del corpo. Nelle cellule e nella mente si percepisce uno stato di gioia pura, la mente è l’anima sono tutt’uno. Questa è la manifestazione di dharana e dhyana nella pratica di un asana. Jyengar dice: “mettere a fuoco l’attenzione su un punto scelto o dentro e fuori il corpo è concentrazione” (dharana).

Il risveglio del corpo e della stessa mente con le asana

L’ adepto cerca con impegno attraverso la pratica e vede con più chiarezza. Sperimentando e conoscendo le posture, cattura le asana regolando la forza e la flessibilità, affinando la sua conoscenza con la volontà, con più chiarezza del corpo. La conoscenza è trattenuta nei circuiti della mente, ritornando così alla fonte. Con la conoscenza integrata, il ciclo ricomincia più bello e arduo, ora conosciamo il procedimento per giungere al risveglio si del corpo, ma della fonte del Sé, si fa Luce, questo è la pratica Jyotim.

Questo insegnamento sicuramente non è scontato, tanto è il lavoro, lo studio, la ricerca del (daimon) o genio. Dote che scopri emergere per poi trasmettere? È così (io sono). Come dice Pablo Picasso: “io non mi evolvo, io sono”.


VEDIAMO COME COLLEGARE QUESTO CON IL VIAGGIATORE IMMOBILE

Gestualità al termine di una lezione

Vediamo il significato religioso che in India danno a questi gesti.
NAMASTE: la mia anima si apre alla tua anima.
HARI OM: definizione (forza preservati i) e significa in sanscrito (portare via). Facile intuizione portare via, malattie, rimorsi, pentimenti, ecc. …
VISHNU: porta via tutte le impurità causate dalla conseguenza di determinati atteggiamenti non corretti, ristabilendo un equilibrio energetico psico-fisico.
Hari è il nome per indicare Vishnu e anche Krishna.
Om (Aum) rappresentano la Trinità induista.

L’aspetto creato, conservativo e distruttivo; la creazione dentro di noi di ciò che è puro e sacro, il rafforzamento e la consapevolezza di queste qualità la distruzione di tutto ciò che è impuro. Quindi il mantra Hari om invoca il Signore Vishnu e Krishna affinché ci aiutino a preservare la salute psico-fisica per poter raggiungere l’autorealizzazione.


Nadia Cuzzani