IL RESPIRO È COME UN FILO
La pratica yoga
Il respiro è come un filo
L’apparato respiratorio è la porta che permette di purificare il corpo, la mente e l’intelletto. La chiave per riuscirci è il pranayama e il suo scopo è far funzionare nel modo migliore l’apparato respiratorio. Perché praticare il pranayama? Praticare gli esercizi di pranayama è studio, ricerca, ascolto del fluire del prana, della regolazione del flusso del respiro, che entra ed esce e della sospensione del respiro stesso. Così che lo studio del puraka, inspirazione, insegna in che modo il sé viene a contatto con il corpo mentre lo studio del rechaka, espirazione, insegna il non attaccamento, poiché il sé si ritira dal contatto con il corpo. Bahya kumbhaka, la ritenzione a polmoni vuoti, educa al distacco e antara kumbhaka, ritenzione a polmoni pieni, collega il respiro alla pienezza e all’espansione nel tutto, stabilizzando attraverso questa esperienza l’energia e la coscienza stessa. Coscienza di cosa? Che noi siamo il nostro respiro, che il respiro è un filo e l’essere è legato a questo filo, che sale e che scende; ma dopo la discesa, se non vi è la risalita dell’ inspirazione… puff… non vi è più nulla, si spezza il filo e non vi è più la vita. Questo filo è un dono divino, è vita. La parola pranayama è formata da due componenti: prana e apana. PRANA è l’energia, è la forza autoenergernizzante per il corpo. APANA è allungamento, estensione, ampiezza, regolazione, stabilizzazione, controllo. Tutto questo è percepito attraverso il respiro consapevole, respiro che è condizionato dallo stato fisico ed emozionale. Quando questa forza abbraccia il corpo con espansione e controllo si ha il pranayama. Il pranayama elimina le nuvole che oscurano l’intelligenza, permettendole di risplendere. Questa forza energizzante è il principio della vita e della coscienza ed è alla base della creazione di tutti gli esseri senzienti dell’universo. Tutti gli esseri nascono e vivono attraverso il prana e quando muoiono il loro respiro individuale si dissolve nel respiro cosmico. Ogni cosa si diffonde attraverso di esso, pervade la vita e tutte le forme della natura: ciascuna cosa, uomo incluso, si rifugia in esso. Il prana, l’energia fondamentale, è la sorgente di tutta la coscienza. Prana( l’energia) e citta ( la coscienza) sono in contatto costante tra loro: il prana si concentra dove è citta e citta si concentra dove è il prana. I testi dicono: “Finché il respiro è calmo, il prana è calmo, quindi citta è calmo.Tutti i tipi di fluttuazioni e vibrazioni si quietano quando prana e citta sono stabili e silenziosi”. Il praticante non sempre vede con occhi limpidi perché la mente cognitiva lo devia. Con il respiro consapevole noi possiamo fermare il movimento della coscienza e giungere a una maggiore chiarezza.
Nadia Cuzzani, Yoga Ganesh ASD Bologna